Villa Barbaro: diferenças entre revisões

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==O projecto de Palladio==
No início da [[década de 1550]], a realização da villa para os irmãos Barbaro em Maser costituiu para Palladio um ponto de chegada importante na definição da nova tipologia de edifício de campo. Pela primeira vez, de facto, embora a solução tenha precedentes nas villas [[século XV|quatrocentistas]], a casa dominical e as alas laterais são alinhadas numa unidade arquitectónica compacta. Em Maser, isto está provavelmente relacionado com a particular localização da villa nas encosts duma colina: a disposição em linha garantia uma melhor visibilidade da estrada abaixo e, de resto, a [[orografia]] do terreno teria imposto dispendiosos terraceamentos com alas dispostas segundo a tendência do declive.
 
<!--Se è vero che per molti versi la villa mostra marcate differenze rispetto alle altre realizzazioni palladiane, ciò è senza dubbio frutto dell’interazione fra l’architetto e una [[committenza]] d’eccezione. Daniele Barbaro è un uomo raffinato, profondo studioso d’architettura antica e [[mentore]] di Palladio dopo la morte di [[Giangiorgio Trissino]] nel [[1550]]: sono insieme a [[Roma]] nel [[1554]] per completare la preparazione della prima traduzione ed edizione critica del trattato ''[[De architectura]]'' di [[Vitruvio]], curata da Barbaro e [[illustrazione|illustrata]] da Palladio, che vedrà le stampe a [[Venezia]] nel [[1556]].
 
Marcantonio Barbaro, energico politico e amministratore, ha un ruolo chiave in molte scelte architettoniche della Repubblica e col fratello Daniele è instancabile promotore dell’inserimento di Palladio nell’ambiente veneziano. Intendente d’architettura egli stesso, riceve un esplicito omaggio da Palladio nei ''[[I quattro libri dell'architettura|Quattro Libri]]'' per l’ideazione di una [[scala]] ovata.
 
Nella costruzione della villa Palladio interviene con abilità, riuscendo a trasformare una casa preesistente agganciandola alle barchesse rettilinee e scavando sulla parete del colle un [[ninfeo]] con una [[peschiera]] dalla quale, grazie a un sofisticato sistema [[idraulica|idraulico]], l’acqua viene trasportata negli ambienti di servizio e quindi raggiunge giardini e [[brolo]]. Nella didascalia della pagina dei ''Quattro Libri'' che riguarda la villa, Palladio mette in evidenza proprio questo ''exploit'' tecnologico che si richiama all’[[idraulica romana]] antica. È evidente che, piuttosto che le venete ville-[[fattoria]], il modello di villa Barbaro sono le [[villa romana|grandi residenze romane]], come [[villa Giulia]] o [[Villa d'Este (Tivoli)|Villa d'Este]] che [[Pirro Ligorio]] realizzava a [[Tivoli]] a per il cardinale [[Ippolito d'Este]] (al quale per altro Barbaro dedica il ''Vitruvio'').-->
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